La Polisonnografia è un esame che misura la qualità del sonno e permette di rilevare diversi parametri patologici quali il russamento, la frequenza cardiaca, i movimenti del corpo, i micro risvegli e le apnee notturne. Può essere prescritta dal medico specialista a seguito di una visita otorinolaringoiatrica, oppure pneumologia, neurologica o odontostomatologica, nei casi in cui si evidenzino i sintomi di patologie legate a disturbi respiratori del sonno.
Tra i disturbi respiratori del sonno che possono essere diagnosticati attraverso questo esame troviamo la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, nota anche con l’acronimo OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Si tratta di una condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. L’interruzione temporanea della respirazione causa una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue. Dal punto di vista clinico, può comportare una eccessiva sonnolenza diurna, difficoltà a concentrarsi, cefalea al risveglio, russamento nel sonno.
Trascurare i sintomi della malattia aumenta il rischio di sviluppare altre patologie anche gravi quali ipertensione, infarto, ictus, impotenza, aritmie cardiache.
Ancora oggi è una patologia sottovalutata nonostante l’elevata incidenza tra la popolazione. Molti dei soggetti affetti ne sono inconsapevoli e pertanto non sono trattati.
In cosa consiste l’esame?
La Polisonnografia è un esame non invasivo e di semplice esecuzione. Il pomeriggio, al paziente viene posizionato un apparecchio dotato di sensori ed elettrodi tramite cerotti e fasce. Lo strumento verrà acceso durante il sonno e spento al risveglio per essere riconsegnato la mattina successiva.
Un medico specializzato nella refertazione analizzerà i risultati e produrrà un referto che sarà consegnato nell’arco di 7-10 giorni.